Vesevo


La foga della domenica calcistica, conclusa con la vergognosa pagina di Torino, ha fatto passare in secondo piano un episodio: ieri mattina, tra i trend topic di Twitter, campeggiava l'hashtag #Vesuvio.
Il motivo non era dovuto a un'improvvisa esplosione di immagini e post sul famoso e bellissimo vulcano partenopeo, quanto all'infinito serie di invocazioni al Vesuvio affinché eruttasse, ci lavasse col fuoco, ci sterminasse.

Torneremo migliori, si diceva qualche mese fa.
Eppure noi lo sappiamo : hai voglia a mettere rum, nu strunz nun addeventa babà.
Perché la pandemia avrebbe dovuto migliorare le cloache ambulanti che non perdono occasione per augurare sciagure, tragedie, lutti? Perché il Covid avrebbe dovuto mettere del sale nelle zucche dove c'è merda?

Non c'era motivo. Infatti non è accaduto.
Chi era omm, è rimasto omm. Forse è migliorato.
Chi era chiavica, è rimasto chiavica. Forse è peggiorato.

A te, antico Vesevo, che da millenni domini il golfo più bello del mondo, le latrine guarderanno sempre con odio e invidia.
I Figli del Vesuvio, invece, anche se a migliaia di chilometri da te, saranno sempre a casa.
Perché dove batte un cuore partenopeo, lì  c'è Napoli.



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