Morire a 17 anni

 


"Un ragazzo di 17 anni, Luigi Caiafa, è morto questa notte, intorno alle 4.30, nel corso di un tentativo di rapina, dopo essere stato colpito da alcuni proiettili esplosi dalla polizia: gli spari all'angolo tra via Duomo e via Marina, nel cuore della città. Da quanto si apprende, gli agenti della Polizia di Stato – un equipaggio dei Falchi – sono intervenuti dopo la segnalazione di una rapina ai danni di tre automobilisti quando ci sono stati gli spari. La dinamica di quanto accaduto è ancora al vaglio delle autorità."
Questa la fredda cronaca dell'accaduto, tratta da Fanpage. Accertamenti successivi parleranno di un complice 18enne, di una pistola giocattolo, di tante altre cose. 

Il cadavere era ancora caldo quando è partito il solito codazzo di pensatori illuminati, di sociologi da strapazzo, di antinapoletani a prescindere, di ultras delle forze dell'ordine e degli immancabili Acab. Al momento, pare che Saviano non ci abbia ancora spiegato come si sta al mondo, ma siamo fiduciosi. Siccome il complice 18enne di Luigi sembra essere il figlio di un noto ultras partenopeo, il collegamento con il tifo napoletano e con Juve-Napoli è stato rapidamente illustrato. Alcuni dicono che i due ragazzi, a bordo di uno scooter, non si siano fermati all'ALT. Altri dicono che questo famoso ALT non c'è mai stato e che le forze dell'ordine abbiano direttamente sparato.

Tutto questo conta il giusto. Ci saranno indagini, probabilmente un processo, condanne o assoluzioni per la Legge. Quello che più mi preme sottolineare è che, ancora una volta, per l'ennesima volta, non si è capaci di andare oltre il dito e di guardare alla Luna. "Uno di meno", "Hanno fatto bene", "Feccia umana", dice il dito indice. "Sbirri infami", "Giustizia!", "Siamo un paradiso abitati da diavoli", controbatte il dito medio.
Due dita in conflitto tra loro. E la Luna lì, lontana, che si fa i cazzi suoi.

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