Una sardina rossa?



Ho appena visto due sardine a DiMartedì.
La prima, più nota al grande pubblico, riccioluta e con l'accento emiliano, continua a ripetere un po' di slogan fucsia e ad avere il carisma di Mario Giordano sul set di un film porno.
La seconda, chioma rosso fuoco e accento calabrese, parla di disoccupati, di cassaintegrati, di una nuova agenda politica orientata alle classi meno abbienti.

La seconda, al secolo Jasmine Cristallo, sarà a breve accusata da quelli che benpensano di essere una bolscevica antifa. Da quelli duri e puri della Sinistra sinistra, sarà accusata di essere l'incrocio tra bertinotti e casarini (le minuscole sono volute).

Personalmente non mi esprimo, sono incuriosito da questa donna che si affaccia sul panorama politico senza aver timore di schierarsi da una parte. Era ora, dopo anni di "né destra, né sinistra" o, alla meglio, di "sono di sinistra, però...".
Jasmine Cristallo, un nome da appuntarsi. Non sarà mai Angela Davis, ma almeno non sembra la solita fucsia che ciancia di ribellione dai salotti buoni dei liberal in servizio permanente. E soprattutto non è una carciofara che parla di Patria, Famiglia e zucchine di mare.

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