Non se ne esce




Ho atteso 48 ore. Ho letto interviste, ricostruzioni, cronache. Eppure non riesco a prendere una posizione. Forse non lo voglio fare. Inconsciamente, voglio allontanare da me ogni certezza ammantata inevitabilmente di sicumera. Perché quando un ragazzo di 23 anni spara ad un ragazzino di 15, nun ce sta niente 'e sicuro, morte a parte. Ognuno di noi può dire "avrei fatto lo stesso" oppure "avrei agito in maniera completamente diversa". Il guaio è che, in realtà, non lo sappiamo. Non sappiamo se, vedendoci puntare una pistola, saremmo capaci di reagire o resteremmo pietrificati. Non sappiamo se avremmo tentato di scappare o saremmo scesi dall'auto e ci saremmo fatti giustizia da soli. Che poi, giustizia... ma dove cazzo sta la giustizia in questa faccenda? 

Omicidio volontario. Ha sparato per uccidere. Un atto dovuto, si dirà. Può essere: non conosco le procedure, non so dire se il Leviatano della Legge si muove così, in casi come questo. Ha sparato a un rapinatore che stava scappando, colpendolo alle spalle? Le indagini, forse, sapranno rispondere a questo interrogativo. Ci sarà un giorno, probabilmente, una verità processuale che consegneremo agli scaffali della cronaca nera. Una verità di cui, però, non ce ne facciamo niente. Perché i problemi rimangono. Rimangono i quindicenni che fanno le rapine perché non tengono i soldi per andare in discoteca. Rimangono le forze dell'ordine impreparate a gestire situazioni del genere. Rimane l'epica del Rambo in divisa accanto a quella dello Scugnizzo in jeans. Guelfi e ghibellini. Nun ce sta nient 'a fa'.

Forse ci scriveranno qualche altro libro, ci faranno un film, gli avvoltoi gireranno per i quartieri a dissertare di sociologia del cazzo in collegamento con Barbara D'Urso o Mara Venier. Poi l'ultima pagina del libro sarà scritta, il film farà il giro dei festival europei, gli avvoltoi spegneranno le telecamere e se ne andranno in altri luoghi di disperazione, a intervistare parenti e cittadini, vecchietti dediti allo scopone al bar e ragazzi che conoscono perfettamente Tik Tok, ma ignorano chi sia Jack Kerouac.
Fino al prossimo guelfo che uccide un ghibellino. Fino al prossimo Rambo che fa secco uno Scugnizzo. E non se ne esce, guagliù. 
Non se ne esce.

N.B. ascoltate l'intervista del padre di Ugo Russo. Ascoltate la sua lucidità. Mi viene difficile dargli torto.


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