Riprendiamo in mano questo blog dopo che i bagordi del Natale e del Capodanno hanno rinverdito la voglia di scribacchiare di tutto e un po'. Questo blog nacque con l'intento di essere un contenitore disorganico di impressioni ed espressioni, di riflessioni ed estroflessioni, riguardanti tutti gli aspetti della vita che quotidianamente mi trovo ad affrontare: lavoro, famiglia, arte, letteratura, musica, sport. Come un accumulatore seriale di pinzellacchere, decisi di aprir questo teatro a tutti coloro che capitassero nei paraggi e avessero voglia di leggere qualcosa su come va il mondo - secondo me, ça va sans dire...
Purtroppo, però, mi feci subito corrompere dalla stringente attualità e i miei post furono immediatamente legati, o imprigionati, da un filo conduttore che mi vedo, oggi, costretto a spezzare. La regola di questo blog deve essere l'irregolarità.
Per tutta la vita ho provato ad essere un primo violino. Non so, mi vedevo destinato a inebriare con assoli assassini e svisate memorabili. Ho perso quasi quarant'anni alla ricerca affannosa di un livello tale da poter raggiungere quella vetta. Probabilmente ho sbagliato tutto: mi sono sopravvalutato o, come mi auguro, ho semplicemente sbagliato autovalutazione. Non sono e non sarò mai un primo violino, uno stoccatore, un'ala destra dal dribbling ubriacante. Forse sono più un direttore d'orchestra, un centrocampista di grinta capace anche di qualche guizzo di manovra. Invece di concentrarmi su un solo strumento al fine di diventarne un asso, mi riesce meglio conoscere tanti strumenti e farli suonare insieme in maniera non cacofonica.
Con questo spirito, oggi, prendo la bacchetta, salgo sullo scranno e faccio suonare le mie idee.
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