I segretari generali di CGIL, CISL e UIL hanno inviato una lettera al presidente del consiglio, Giuseppe Conte, all'indomani della nascita del secondo governo da lui presieduto. Oltre ai saluti di rito, i tre maggiori sindacati italiani hanno chiesto un incontro a Conte, al fine di poter discutere della prossima legge di stabilità e delle misure che sono ritenute indispensabili per la crescita e lo sviluppo dell’economia italiana.
A tal proposito, i sindacati hanno da tempo realizzato una piattaforma unitaria che hanno portato nei luoghi di lavoro e nelle piazze durante i mesi scorsi. L'ho letta e vi ho trovato molte idee interessanti. Si tratta di un documento di sedici pagine (consultabile qui), del quale fin da oggi e nei prossimi giorni pubblicherò i capitoli.
Dopo la premessa iniziale, il documento affronta il tema probabilmente più urgente, ossia quello riguardante lo sviluppo, la crescita e l'occupazione:
• programmare un graduale incremento degli investimenti pubblici fino al 6% del PIL;
• aprire una seria discussione in Europa per lo scomputo degli investimenti pubblici dal
deficit;
• sviluppare le infrastrutture che devono rappresentare la priorità degli investimenti
pubblici, anche per aumentare la produttività del sistema Paese e diffondere la crescita
in tutto il territorio;
• ampliare le infrastrutture sociali e le grandi reti pubbliche legate alla salute,
all'istruzione, all'assistenza e al sistema dei servizi sociali;
• realizzare infrastrutture materiali con il completamento e la programmazione strategica
delle grandi opere, che connettono il Paese, ne rappresentano la spina dorsale e lo
collegano al resto dell’Europa;
• investire in un piano straordinario sulla manutenzione delle infrastrutture esistenti;
• sviluppare le infrastrutture energetiche e digitali, che dalle reti alle produzioni
costituiscono un pilastro della politica industriale;
• mettere in atto misure concrete e preventive per la messa in sicurezza del territorio e
per il contrasto ai disastri legati ad eventi simici e al dissesto idrogeologico;
• destinare risorse al risanamento ambientale legato alle bonifiche dell’amianto;
• sviluppare misure credibili per il raggiungimento del target sull’energia rinnovabile,
attraverso l’utilizzo del gas durante la fase di transizione, salvaguardando i livelli
occupazionali;
• modificare la norma che deregolamenta il codice degli appalti garantendo al contempo
la tutela del lavoro (ripristinando anche le risorse tagliate all’INAIL destinate alla
formazione) e la lotta per la legalità.
Si chiede, fondamentalmente, una netta inversione di tendenza rispetto al governo precedente, che ha tagliato 6,4 miliardi di euro ai fondi per gli investimenti pubblici. La necessità di una nuova Governance pubblica è ormai avvertita fuori dall'Italia e persino oltreoceano (si pensi, ad esempio, al candidato democratico Bernie Sanders). Si spera che anche in Italia, dopo decenni di infatuazione liberista, ci si renda conto che le logiche delle privatizzazioni, delle esternalizzazioni, delle liberalizzazioni, non risolvono, ma aggravano, i problemi dei cittadini.
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