"La Repubblica considera come il più alto dei suoi doveri l’istruzione e l’educazione del popolo, non soltanto per quel che riguarda la scuola primaria o professionale, ma anche per le manifestazioni superiori della scienza e dell’arte, che devono essere rese accessibili a tutti coloro che dimostrano capacità d’intenderle.Le scuole superiori esistenti verranno perciò riunite in un’Università libera e completate con nuovi corsi e facoltà, in base ad una apposita legge la quale dovrà contemplare puranche la istituzione di una scuola di Belle Arti e di un Conservatorio Musicale."(Carta del Carnaro, Art. 37)
La Carta del Carnaro, la costituzione della Libera Città di Fiume, redatta dal sindacalista socialista Alceste de Ambris e rielaborata nella forma ma non nella sostanza dal poeta Gabriele D'Annunzio, ha da poco compiuto cento anni. Fu promulgata, infatti, l'8 settembre 1920.
L'istruzione viene considerata "il più alto" dei doveri dello Stato. Accanto alla scuola primaria e professionale viene data importanza fondamentale alle scienze e all'arte. E pensare che recentemente abbiamo avuto ministri che hanno avuto il barbaro coraggio di affermare che "Con l'arte, con la cultura non si mangia". Si noti anche l'idea di riorganizzare l'insegnamento universitario e di promuovere le Belle Arti e i Conservatori Musicali.
Questa era l'essenza della Costituzione fiumana. I fascisti, come loro costume, pensarono bene di intestarsi una sorta di discendenza dall'esperienza degli arditi fiumani, violentando questa avanzatissima costituzione della quale presero solo gli elementi corporativi (tipici del sindacalismo rivoluzionario di cui de Ambris fu grande esponente), abbandonando completamente gli elementi democratico-libertari.
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