"Non ti nascondo che volevamo vendicare... no, la vendetta non mi piace... diciamo "riscattare" la partita dell'andata, i sei goal che loro ci hanno fatto. Ecco, durante la settimana ognuno di noi pensava a questo riscatto".
A proferire queste parole è stato Mattia Perin, portiere del Genoa, nelle interviste al termine di Genoa-Napoli.
Questo è il famoso "veleno" di cui tanto parla mister Gattuso, che da calciatore ne possedeva quintali, ma da allenatore non è capace di trasmetterlo alla sua squadra. Ed è questa la sua colpa più grande.
Queste cose hanno un difetto: mi fanno pensare.
E quando penso rischio di diventare noioso, oppure strano.
E quando penso rischio di diventare noioso, oppure strano.
Il Veleno.
In alcuni è innato, e va controllato.
In alcuni è innato, e va controllato.
In altri è nascosto, e va scatenato.
A volte ti esce fuori perché ti deve uscire, altrimenti finisci scamazzato.
Altre volte non sai nemmeno di averlo, perché magari sei un privilegiato o perché le cose ti vanno bene.
A volte ti esce fuori perché ti deve uscire, altrimenti finisci scamazzato.
Altre volte non sai nemmeno di averlo, perché magari sei un privilegiato o perché le cose ti vanno bene.
Però il Veleno c'è. In tutti. Sempre.
Non esiste cristiano che, tra sangue e ossa, non tiene pure un poco di veleno.
Se ti fai sopraffare da lui, rischi di fare e farti male.
Se non lo cacci mai fuori, rischi di venire meno al primo intoppo.
Puoi ingannarti, far finta di non avercelo in corpo, ma alla fine arrivi a capire che stavi solo prendendo in giro te stesso.
Non esiste cristiano che, tra sangue e ossa, non tiene pure un poco di veleno.
Se ti fai sopraffare da lui, rischi di fare e farti male.
Se non lo cacci mai fuori, rischi di venire meno al primo intoppo.
Puoi ingannarti, far finta di non avercelo in corpo, ma alla fine arrivi a capire che stavi solo prendendo in giro te stesso.
"Je a tte te conosco. Tu sî comm'a mme. Sta cosa te sta magnanno 'a dinto! Comm'a nu veleno."
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