Il Napoli ha vinto. Turno passato, in semifinale ci attende l'Atalanta. "Bergamasco chi molla", era scritto su un muro a Piazza Bellini. Lì dove la Napoli chiachiella si faceva gli aperitivi, mentre la Napoli ultras scriveva la storia.
Pinte in alto, cuori azzurri. Qualche brivido e incazzatura di troppo, forse. Pure un 4 a 0 non ci fa stare tranquilli. Ma che ce ne fotte, se volevamo vincere facile avremmo scelto altre squadre da sostenere, altre maglie da onorare, altri colori da venerare. Invece abbiamo scelto l'azzurro del Napoli. "È un fatto di appartenenza", diceva 'O Zulù.
Tanti dubbi sulla nostra squadra e sul mister, che ha fame da vendere... peccato che la squadra sembri composta di gente che si sazia con poco. E pure la società sembra saziarsi presto: basta qualche buona plusvalenza e una squadra in zona europea. Senza nulla a pretendere.
"La gente muore per due motivi: fame e amore", dice il commissario Ricciardi, partenopeo come la penna che lo ha partorito.
Fame e Amore. Sono proprio quello che provo, quando penso al Napoli.
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