Sono spaventato perché vedo metropolitane strapiene di gente che potrebbe tranquillamente lavorare da casa. Sono spaventato perché il protocollo dice che le partite di calcio vanno giocate, quindi il cittadino X deve stare a casa mentre il calciatore X deve scendere in campo. Sono spaventato perché non si capisce che il calciatore X e il cittadino X siano la stessa persona.
Sono spaventato perché le fabbriche devono andare avanti, mentre la scuola può venir chiusa appena si verifica un contagio. Perché le fabbriche "producono", la scuola evidentemente no. Sono spaventato perché la produzione è anteposta alla salute, perché il mercato è preferito al sapere, perché la competitività vale più della didattica delle nuove generazioni.
Sono spaventato perché le discoteche vanno chiuse, i ristoranti vanno svuotati, i cinema e i teatri devono spegnere le luci. E chi aiuterà i gestori delle discoteche? I ristoratori? Coloro che vivono di cinema e di teatro? "Lo stato", mi si può rispondere. Con quali soldi? Un cervello banale, come quello che alberga nella mia testa, direbbe "quelli del Mes, del Recovery Fund", ma poi le menti illuminate delle classi dirigenti litigano pure su Mes e Recovery Fund. E uno non ci capisce più niente.
Ecco, sono spaventato perché non ci capisco più niente. Il buonsenso è diventato estremismo. L'equilibrio è diventato radicalismo. L'estremismo - quello vero - è diventato normalità. Il diritto di parola è divenuto diritto alla scemenza. I followers di Lady Non ce n'è Coviddi sono quasi gli stessi di Alberto Angela. Chi indossa la mascherina è un servo. Chi scarica Immuni cede al Sistema. Chi invece ha solo Facebook, Instagram, Tik Tok e Twitter è, invece, un rivoluzionario. Uno che lotta per la Libertà. E' William Wallace, ovviamente nella versione antistorica di Mel Gibson.
Sono spaventato perché io non sono un estremista, eppure di questi tempi sembro l'incrocio tra un black bloc e uno stalinista di metà Novecento. Sono spaventato perché se mi candidassi al consiglio circoscrizionale del mio quartiere, prenderei un voto: quello di mia moglie.
Se invece andassi in giro a parlare di dittatura sanitaria, di immigrati che ci portano il covid che non ce n'è, avrei molti più consensi. Se dicessi "io la mascherina nun me la metto, nun me faccio mette er bavaglio!", il mio blog avrebbe migliaia di contatti quotidiani, i followers aumenterebbero esponenzialmente, magari qualche partitino penserebbe pure a mettermi in lista alle prossime comunali.
Sono spaventato perché non c'è un vaccino. Non contro il coronavirus, quello prima o poi si troverà, ne sono certo.
Sono spaventato perché non esiste vaccino alla scemarìa.
"Non è la fame, ma l'ignoranza che uccide"
(Litfiba)
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