Conte Bis, basta poco per essere meglio



L'Italia ha un nuovo governo. Da poche ore è ufficiale. Il suicidio politico di Salvini ha prodotto una crisi di governo dalla quale egli è uscito con le ossa rotte e Giuseppe Conte, suo grande avversario, ha guadagnato visibilità e apprezzamenti trasversali e transnazionali. 
Il nuovo governo vedrà la Lega all'opposizione - e questa è una grande notizia - insieme ai camerati di viaggio di Fratelli d'Italia e ai berlusconiani di Forza Italia. Tutta la destra italiana è fuori dal governo. Di questi tempi, anche buttando un occhio oltre le Alpi, è certamente cosa buona e giusta.
La democrazia parlamentare ha stravinto, umiliando i sovranisti de noantri e gli analfabeti della Costituzione: in una repubblica parlamentare quale è l'Italia, l'unica maggioranza che conta è quella in Parlamento; tutte le altre - quelle del "paese reale", della "società civile" o, peggio ancora, del web - non contano nulla o quasi. Nel suo delirio di onnipotenza, Salvini pensava di poter provocare e risolvere la crisi in pochi giorni, imponendo de facto a Mattarella lo scioglimento delle camere e l'indizione di nuove elezioni. Evidentemente l'abuso di mojito e l'indigestione di passere sventolanti sul palco del Papeete mentre risuonava l'inno di Mameli remix hanno ulteriormente confuso il già poco saggio ministro dell'interno uscente.
La maggioranza che sosterrà questo nuovo governo è composta dal MoVimento 5 Stelle, dal PD e da LeU. Una premessa: il sottoscritto non ha votato per nessuno dei tre alle ultime elezioni politiche, quindi questo non è certo il governo dei miei sogni. Dopo quattordici mesi di inumanità e di incompetenza, come quelli che hanno caratterizzato il primo Governo Conte, però, persino il neonato Conte Bis sembra il migliore dei governi possibili. Forse si è persa una grande occasione quattordici mesi fa, ma i parlamentari Pd - a stragrande maggioranza renziani - non volevano contraddire il capo e si sono schiacciati su un "senza di me" che ha regalato all'Italia il peggior governo dal Dopoguerra. Un governo che aveva il vento in poppa, visto che le ultime elezioni europee avevano confermato un'enorme crescita della Lega e Salvini poteva tranquillamente continuare a governare il Paese col suo diciassette percento preso alle ultime Politiche. L'opposizione del Partito Democratico stava lentamente cominciando a configurarsi, vista anche la recente elezione di Nicola Zingaretti a segretario democratico, mentre a sinistra del PD non c'era praticamente nulla. Soltanto le principali sigle sindacali italiane, in particolar modo la CGIL guidata da Landini, sono riuscite a far sentire la voce dei lavoratori, dei pensionati, dei disoccupati, dei sovrasfruttati e sottopagati, dei precari, con risultati comunque scarsi.
Inutile nascondere lo scetticismo che, giustamente, avvolge la nascitura esperienza governativa "giallorossa". Se proprio uno vuole essere ottimista, può partire da un dato di fatto probabilmente inconfutabile: essere più inumani di Salvini e roba verde e più inetti di Toninelli e roba gialla sarà oggettivamente impossibile. Se si riuscisse davvero a congelare l'aumento dell'Iva e a ridurre significativamente il cuneo fiscale - in modo tale da far percepire compiutamente alle persone che ci sono più soldi in tasca - allora ci troveremmo già di fronte ad un governo nettamente migliore del precedente. Il quale potrà e dovrà anche abolire i decreti sicurezza salviniani, riorganizzare la gestione dell'immigrazione e delle sue emergenze, rimodulare il reddito di cittadinanza. 
Se si riuscisse a fare solo queste cose nei prossimi tre anni, si arriverebbe al termine della legislatura con un Paese decisamente migliore di quello che si stava facendo ammaliare dalle infami menzogne in salsa padana.
Mica poco.

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